Scomode verità, menzogne, omicidi, colpi di scena; tutto il lato umano del gruppo guidato da Annalise Keating

Scomode verità, menzogne, omicidi, colpi di scena; tutto il lato umano del gruppo guidato da Annalise Keating

Lasciando stare momentaneamente la parte più multimediale dell’intera serie televisiva, ovvero l’aspetto registico, fotografico, scenografico e tutti gli altri elementi che comportano una visione più approfondita di ogni opera, intendo focalizzarmi maggiormente sul lato umano che “Le regole del delitto perfetto” è stato in grado di donare in questa sua seconda stagione, che si è aperta con una domanda centrale piuttosto clamorosa (Rebecca?) e che si è chiusa non con altrettanto stupore, bensì con imprevedibilità. All’inizio della stagione i ragazzi guidati da Annalise, Bonnie e Frank erano uniti dallo stesso obbiettivo, fare luce su un mistero (che per ovvie ragioni non svelerò) attraverso la narrazione di un’avventura che è velocemente diventata più contorta, intricata e per certi aspetti più emozionante. Se nella prima stagione la struttura della trama era in perfetto equilibrio, magistralmente condotta e ordinata con precisione e coordinazione, questa seconda mandata si svolge in maniera più confusa, altalenante, frizzante e adrenalinica. La stessa struttura della sceneggiatura è più incentrata nel far accadere tanto subito, a porre domande e a dare tante risposte, senza mai confermarne la veridicità. La nuova stagione delle Regole del delitto perfetto sa affascinare proprio come la prima, sia dal punto di vista tecnico (in cui non mi soffermo) ma soprattutto dal punto di vista artistico. I personaggi vengono analizzati maggiormente, principalmente nelle storie che si allacciano tra di loro che nel loro vissuto privato e le vicende che li accompagnano sanno trascinare lo spettatore sin dal primo, affascinante climax. Seppur vi siano alcuni, superficiali errori di scrittura, come un analisi sciapa e distratta di un personaggio potenzialmente chiave per una vicenda altrettanto importante, la serie avanza senza tentennamento proponendo colpi di scena su colpi di scena, non rischiando mai di annoiare lo spettatore. Verrà fatta nuova luce sui personaggi e i loro legami e sarà molto approfondita la storia di Annalise, Wes e Frank negli anni di una causa di rilevanza mondiale, che metteva in mezzo anche la madre di Wes, morta in circostanze poco chiare. Questa seconda stagione sa cogliere nel segno, commuovere per sensibilità e cinicità, attrarre per interesse e insaziabile curiosità di raggiungere la verità, che appare sempre così vicina, eppure, come si è soliti dire, così lontana. Una spirale di menzogne e bugie, di detto e non detto, di tradimento e omicidio, di bellezza e maleficio. Una costante e spossante ricerca della verità, una feroce, brutale resa dei conti, che metterà perennemente alla prova l’unione del gruppo. Se è tutto già preparato per la terza stagione, beh, tiriamo fuori i pop corn; che lo spettacolo abbia inizio, di nuovo.

Torna alla home